Adriana Pozzi Pittrice

recensione mostre
- MOSTRE, MILANO, 20 MARZO 2012
collettiva di pittura e scultura
Il progetto vuole essere un omaggio a tutte le donne 
nel mese in cui ricorre la loro celebrazione e alla 
figura femminile in sé, come principale soggetto di 
ispirazione per il linguaggio dell’arte. 
Testo critico a cura di Ilaria Sisti 
Da secoli le raffigurazioni artistiche colgono ogni 
sua minima sfumatura, fisica e mentale. La donna, 
quindi, dagli esordi come musa ispiratrice ha saputo conquistarsi mano a mano un ruolo di protagonista anche nel mondo artistico, fino ad avere una posizione di privilegio negli eventi artistici e culturali del XX secolo. Difatti, in un periodo come il nostro, dove si parla molto del ruolo della donna nella società contemporanea, otto pittori e una scultrice propongono il loro punto di vista per meditare sulla figura della donna oggi. Anche se realizzano opere molto differenti tra loro, quello che li unisce è l’espressione elegante nel rappresentare la figura femminile che ha come comune denominatore l’esaltazione della 
loro totale bellezza. Infatti le immagini rendono 
protagonista ogni donna ritratta e ne fanno emergere il carattere principale. 

Adriana Pozzi vive a Monza . Come pittrice è un’autodidatta, fin da bambina si è sempre prodigata nel dipingere e attuare lavori come decoupage. Per la realizzazione dei suoi quadri ama utilizzare diverse tecniche contemporaneamente, così pure per l’utilizzo dei colori. Trae spunto per i sui dipinti ispirandosi alla spiritualità, ai paesaggi e lasciandosi guidare dal sentire che fuoriesce dalla sua anima. I suoi quadri
sono realizzati ,sia su tela sia su quella cartonata. La tecnica da lei utilizzata è a volte mista decoupage e pittura, a volte solo pittura oppure foto shop.

12/5/2012

Mostra Arte Sacra

ACAF - ARTEMISIA GALLERY, BERGAMO

Pozzi Adriana, racconta la sua sacralità ricordando la tema del cantastorie, con segni brevi e infantili che ricordano la purezza dei sentimenti e delle tradizioni di fede, creando una artistico puzzle formato da diverse espressioni e figurazioni di sentimenti religiosi.


Collettiva art d'italy - ada art gallery - barcellona

Segnalato da Frassetto

 

Categoria: Mostre

Data: dal 25 giugno 2012 al 08 luglio 2012

Indirizzo: dels Salvador,8 (El Raval) BCN 08001 M L2 Sant Antoni - Barcellona

Nazione: Spagna 

Orario di apertura: 14,00-20,00

Sito internet: www.galleryartemisia.com

Referente: Maria Grazia Frassetto

Per informazioni: 035241481

E-mail: m.frassetto@libero.it


Ecclettica e “tutta” spagnola è la nuova proposta espositiva della New Artemisia Gallery di Bergamo che allarga i suoi orizzonti, sconfinando dall’Italia, e importando a Barcellona otto artisti di eccellente qualita’ creativa. Una delle più importanti capitali artistiche europee ospiterà le loro opere moderne e innovative dal 22 giugno all’11 luglio inaugurando così, con un tocco di colore e vivacità, la nuova stagione estiva.

.....Pozzi Adriana che ha sapientemente raffigurato il Tao della vita avvicinandosi alle figure e simboli indistinti, adottando la stessa sigla dell'incontro di due figure anche nell'Albero della vita dove esso le sovrasta in un turbino di colori. Dott.ssa Enrica Pasqua, critico e storico dell'arte.




CORRIERE dell’  ARTE COURRIER DES ARTS 
12 Ottobre 2012
Rinascenza Contemporanea – Pescara Sull’'orlo del labile equilibrio degli opposti
ANDREA DOMENICO TARICCO L’occhio di Ra. Lo scontro tra luce e tenebre è il tema della mostra che ha inaugurato sabato 6 ottobre presso lo spazio espositivo Rinascenza Contemporanea di Pescara. Undici gli artisti coinvolti con le loro opere in questo percorso mistico in cui i dati dell’oggettività si intersecano a quelli soggettivi, così come quelli realistici a quelli informali o quelli concreti a quelli metafisici. L'’evento apre una serie di mostre che ricercano un dato profondamente metafisico, in cui le componenti fisiche, astrali od eteriche si fondono, coltivando i presupposti del Filoteismo Neo-creativista, ovvero di quelle considerazioni che vedono nell’'artista il creatore essenziale, il trasformatore del la materia in un’'opera eterna, elevandolo a sacerdote-demiurgo dell’'uomo mortale. L’'elemento determinante è l’inserimento della singola opera in un percorso mistico, in un iter che fonde le diverse entità in qualcosa di nuovo, atto ad aprire nuovi orizzonti nella sfera del pubblico. L'’immagine simbolica del dio egiziano Ra è il filo conduttore che assolve ad ispiratore mercuriale o semplicemente a visione chiarificatrice per modalità espressive e tecniche differenti. Pensiamo.....
ai limiti dell’espressività cabalistica definita da Adriana Pozzi, fautrice d’un lirismo 



                      


 L'OCCHIO DI RA
                Lo scontro tra la luce e le tenebre
                       6 ottobre-6 novembre 2012


Rinascenza Contemporanea è lieta di presentare questa mostra che inaugura un ciclo di eventi spiritualizzanti, o meglio indagatori di un’interiorità che non riguarda solo l’artista nella realizzazione della sua opera, ma anche del fruitore, nel momento in cui si rivolge ad essa. Accanto alle mostre ordinarie, fondate sulla Teoria Sinaptica Essenziale, dove l’elemento storico-teorico indaga sui linguaggi della contemporaneità con lo scopo di definire le basi del Nuovo Arcaismo, le inter-mostre trasformano l’opera, riadattandola  nello spazio secondo una nuova matrice linguistica, tentando di incanalare lo sguardo superficiale in una visione od intravisione modulata.  Da una parte, quindi, un ciclo di eventi scientificizzanti, dall’altra la ricerca di una nuova fede: la bellezza. Ed il dio Ra, o meglio, l’occhio del dio millenario, sembra lo strumento più adatto, per avviare questo nuovo ambito di ricerca che ho definitoFiloteismo Neocreativista. Neo-Arcaisti da una parte, quella logica e Neo-Creativisti dall’altra, quella spirituale. Ergo: la luce, il principio, l’incipit. Dunque l’artista, prima dell’opera, poi l’opera oltre l’artista, oltre il tempo, oltre l’uomo: la nuova fede, appunto, od almeno la speranza di una bellezza sublime. Nella millenaria religione egizia l’occhio di Ra era simbolo regale della prosperità e della protezione, dunque costituiva un amuleto, un sigillo potente che scacciava qualunque forza negativa e custodiva le tombe dei faraoni sino ai luoghi sacri dedicati al culto. L’amuleto, infatti, veniva posto all’interno dei bendaggi che avvolgevano il defunto, così come sui rilievi o nei papiri, affinchè determinasse il concetto rigenerativo dell’eternità. Secondo il mito, Ra era il dio sole dell’antica Eliopoli, nato dalle acque del Nun e portato tra le corna della vacca celeste Mehetueret. Sappiamo che a partire dalla dodicesima dinastia fu congiunto al culto del dio Amon, così da divenire per i fedeli Amon-Ra e divenne il dio supremo, l’innominabile, colui che col suo occhio, il sole, appunto, guardava il mondo ardendolo di vita. Sotto il suo giudizio supremo erano sottoposte tutte le creature. Ma la leggenda narra che l’occhio fu tolto al dio in uno scontro contro il dio del caos Seth, per vendicare la morte del dio padre Osiride, ucciso a tradimento dal fratello. Adorato anche come Atum, percorreva ogni notte il mondo degli inferi su una nave reale, oltrepassando il caos e ritornano all’alba verso la luce. Fu lui, infine a creare l’uomo. Queste le ragioni simboliche che definiscono lo scontro assoluto tra la luce e le tenebre, tra la razionalità e l’irrazionalità, tra il bene ed il male. Queste le connotazioni epiche che hanno spinto alla ricerca del gruppo di artisti che espongono le loro opere in un percorso mistico, in cui il colore, la forma, l’armonia plastica così come il sinfonismo primitivo del gesto o del puro sguardo, si amalgamano in un iter senza tempo, in una macro-opera che funge da catalizzatore sinaptico 

Questi atteggiamenti astrattivi-estrattivi dell’arte, non rifuggono la componente magico-irreale, come quella ricercata da Adriana Pozzi, di forte ascendenza chagalliana e protesa verso un linguaggio decodificabile secondo i dettami cabalistici che indagano lo scontro delle forze ancestrali che governano gli individui, resi ciechi innanzi a se stessi