martedì 28 febbraio 2017

Ciao a tutti, oggi voglio condividere con voi e approfondire il tema inerente al "Discernimento" trattato nel libro "Ai piedi del Maestro" di Krishnamurti.


  1. Fai ciò  che è  giusto,  a qualunque costo, e astieniti da ciò  che è  male, qualunque cosa dicano  o pensino gli ignoranti.
  2. Studia profondamente le leggi nascoste della Natura  e, quando le avrai conosciute, conforma ad esse la tua vita, esercitando sempre la ragione e il buonsenso.
  3. Distingui l'importante dal non importante. Saldo come una roccia quando si tratta di principi, cedi nelle cose che non hanno importanza, poiché  devi essere sempre affabile e dolce, ragionevole ed accondiscendente, lasciando agli altri la stessa piena libertà  che è  necessaria a te stesso. Cerca di scorgere ciò  che merita di essere fatto e ricordati che non devi giudicare dalla grandezza della cosa. È  più  importante fare una minuzia direttamente utile al lavoro del Maestro, che non una cosa più  grande che il mondo intero forse giudicherebbe buona.
  4. Devi distinguere non solo l'utile dall'inutile, ma ciò  che è  più  utile da ciò  che è  meno utile.  Dar da mangiare ai poveri è  opera buona, nobile ed utile; tuttavia, nutrire le anime è  più  nobile e più utile che sfamare i corpi; ma solo quelli che hanno la conoscenza possono cibarie le anime.
  5. Se possiedi la conoscenza è  tuo dovere aiutare gli altri a conseguire questo sapere. Per quanto saggio tu possa essere, molto ti resta da iparlare su questo Sentiero, tanto che anche in ciò occorre discernimento, e bisogna che tu rifletta attentamente per vedere che cosa vale la pena imparare. Ogni cognizione è  utile e un giorno sarai in possesso di tutto il sapere ma fino a che ne hai solo una parte, fai in modo che questa parte sia la più  utile. Dio è  Sapienza al pari di Amore e, quanto più  sai, tanto più  puoi manifestare parte di Lui. Studia, dunque, ma studia soprattutto ciò  che ti può  rendere meglio capace di aiutare gli altri. Persevera pazientemente  nei tuoi studi, non perché  gli uomini ti considerino erudito e nemmeno per la felicità di essere savio, ma perché soltanto l'uomo savio può  saggiamente aiutare. Per quanto grande possa essere il tuo desiderio di aiutare, se sei ignorante il tuo intervento potrà  fare più  male che bene.
....continua....

Nessun commento:

Posta un commento